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Pedagogia

Introduzione alle forme di educazione con Giustina / La Pedagogia Dolce

By 4 Ottobre 2021Novembre 5th, 2021No Comments

La pedagogia Dolce

Ci hanno fatto credere che l’educazione dei figli assomigli a una ”guerra di potere”, in cui il bambino non può comandare e nemmeno fare quello che vuole. Spesso, tra genitori o ancora di più in famiglia, durante il confronto tra le generazioni (nonni-genitori), si sentono frasi come: “lui vuole sempre vincere”, “deve fare quello che dico io!”, “Decido io, il genitore sono io!” o ci si è lavati la coscienza con la frase “l’ho fatto a fin di bene”. A fin di bene sono state compiute azioni che portano con sé delle conseguenze. Purtroppo, il mestiere del genitore si apprende solo facendolo, non esiste alcun manuale di istruzione, e allora, quella volta i nostri genitori ci mollarono uno schiaffo in pieno viso, ci impedirono di uscire con gli amici in cortile o di giocare con il nostro bambolotto, ci rimproverarono davanti a tante persone, umiliandoci fino a farci scendere le lacrime. A fin di bene, per insegnarci l’educazione, affinché imparassimo le regole della società e il rispetto per gli altri. 

 

Quello che esploriamo oggi è un diverso approccio, in qualità di genitori informati e adulti consapevoli possiamo interrompere il vecchio sistema educativo attraverso la pedagogia dolce. La pedagogia dolce non è una questione di potere, l’educazione deve essere concepita come un viaggio di crescita per entrambi, il genitore cresce insieme al suo bambino ed evolve con lui. Perché è questo che avviene, si cammina insieme lungo una strada tortuosa e gioiosa senza che nessuno dei due sia preparato ad affrontare gli ostacoli che si incontreranno. Ciascuno farà del proprio meglio, per farlo in virtù della pedagogia dolce il genitore si arma di comprensione e il bambino, in base alle proprie scelte, osserverà le conseguenze delle sue azioni e non il tipico “fai come ti ho detto io”. I comportamenti violenti, la tendenza a perdere il controllo con i bambini, sono una sorta di catena. Si trasmettono di generazione in generazione, creando danni al singolo individuo e alla collettività. Lo stile educativo basato sulla pedagogia dolce non prevede una cronica mancanza di regole e confini, è piuttosto un modo amorevole di accompagnare il bambino alla scoperta e al rispetto dei propri limiti. Aiuta i genitori ad affrontare con calma e lucidità le sfide di ogni giorno. Ogni bambino è un essere unico e irripetibile che fa del suo meglio per esprimersi, a cui possono mancare delle abilità sia per età, sia per specifici problemi di sviluppo, ma a cui si deve comunque rispetto. Dietro ogni “cattivo” comportamento c’è sempre un tentativo del bambino di comunicare un bisogno. È fondamentale andare oltre il comportamento esterno per capire cosa il bambino sente, pensa e vive. Non è imponendo una soluzione che porteremo la serenità. 

 

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La Pedagogia Dolce afferma l’importanza della gentilezza ma, allo stesso tempo, della fermezza. I genitori che portano nella loro vita questo approccio non sono passivi, ma sono doppiamente attivi poiché devono riflettere a fondo, sia sui limiti e i confini da scegliere e stabilire, sia su come aiutare i propri figli a soddisfare i loro bisogni senza oltrepassare tali confini. La Pedagogia Dolce richiede una presenza attenta e un impegno costante. Essa si basa sulla collaborazione e sul rispetto reciproco. A nessuno piace vivere in una situazione autoritaria, perché anche l’adulto che si ritrova in una ambiente di lavoro poco empatico e rispettoso vorrebbe  scappare o comunque si sente demotivato. Per i nostri piccoli è la stessa cosa, in un contesto differente. Il suggerimento che ci sentiamo di dare è quindi pensare sempre a come ti piacerebbe essere trattato e tratta di conseguenza anche il tuo bambino.

Fonti per l’articolo:

 La Disciplina Dolce

https://www.disciplinadolce.it

www.percorsiformativi06.it

Maria Montessori, “Educare alla Libertà”, Oscar Mondadori

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